Al limite estremo

“Talvolta, era avvinto da un’improvvisa vertigine, e sopraffatto dal terrore; a quel punto gli appariva l’immagine di sua figlia.”

Il tragico fallire della banca in cui erano custoditi i suoi risparmi, i soldi di una vita, trattiene Whalley dalla pensione. È un uomo anziano, la sua unica figlia è lontana, incastrata in un matrimonio sbagliato. Tutto questo lo conduce, marinaio da sempre, a rituffarsi nel mare che non l’aveva mai abbandonato, tradito: torna a solcarlo a bordo della sua fidata Fair Maid. Ma un imprevisto lo costringe a vendere la nave, a entrare in società con una persona disonesta che lo accompagna verso la desolazione, una solitudine senza fondo. La cecità, giunta nel mezzo di questa vecchiaia, si mangia gli occhi del capitano, abbandonandolo in un buio da cui difficilmente v’è ritorno.

L’autore

Joseph Conrad, polacco naturalizzato britannico, è autore di decine di libri che hanno segnato – nella modernità, nello stile, nell’attenzione all’anti-eroico – la letteratura a cavallo tra l’Otto e il Novecento: Ernest Hemingway è soltanto uno dei nomi che si possono annoverare tra gli allievi dello scrittore marinaio. Il mare, per Conrad, occupa un luogo tanto vasto quanto preciso nell’anima: Al limite estremo, in questa traduzione, ne raccoglie una densa porzione, restituendola al lettore odierno nella sua più coraggiosa, immortale freschezza.